mercoledì 10 luglio 2013

Stanley Kubrick

A mio modesto avviso Kubrick è stato il più grande regista di sempre. Indipendente, visionario, incisivo, maniacale fino al parossismo, ha regalato a noi spettatori alcuni dei più affascinanti film di sempre. proprio a causa del suo maniacale perfezionismo, la filmografia non è ricchissima di titoli, solo 13 lungometraggi. Ma scartarne anche solo tre è stato doloroso.







Si parte con lo splendido documentario "Kurbrick: A Life in Pictures".




1 - Orizzonti di gloria (Path of Glory), USA, 1957.
Uno dei miei film preferiti in assoluto ed il miglior film di guerra mai girato. Ambientato nelle trincee francesi del fronte occidentale durante la Prima Guerra Mondiale, un capolavoro antimilitarista secco, asciutto, senza una sequenza fuori posto. Un meccanismo perfetto che funziona magnificamente. In molti paesi (Francia, Spagna e Germania ad esempio) è stato vietato per decenni a causa del suo messaggio pacifista. Finale davvero da brividi. La clip qui sotto è un esempio lampante della bellezza di questo film.






2 - Arancia meccanica (A Clockwork Orange), USA, 1971.
Tratto dall'omonimo romanzo di Anthony Burgess un capolavoro che come il film precedente si scaglia contro il potere e l'oppressione di una società schizofrenica. Analogamente ad "Orizzonti di gloria" ma per motivi diversi il film fu pluricensurato, considerato scandaloso ed è stato trasmesso in Tv solo a distanza di decenni dalla sua uscita. Geniale sia dal punto di vista linguistico che da quello figurativo, un film che per la sua epoca era davvero troppo avanti, tanto è vero che ancora oggi è una visione che sconvolge lo spettatore abituato al cinema fatto con lo stampino.



3 - Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba (Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb), USA, 1964.
Si può ridere e sbeffeggiare la guerra fredda? Per Kubrick si! Fantasmagorica parodia delle superpotenze atomiche, che si avvale delle stroardinarie maschere di uno strepitoso Peter Sellers, per mettere alla berlina la follia che sta dietro all'escalation militare dell'epoca. Purtroppo alcuni esilaranti passaggi come quello che segue si perdono nella versione doppiata: "Gentlemen, you can't fight in here. This is the War Room!". Bellissima anche la fotografia e la scenografia della sala del Pentagono. 





4 - 2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey), USA, 1968.

Straordinaria incursione fantascentifica del geniale regista americano. Un film che a livello figurativo ha completamente reinventato un genere, lasciando anche di stucco lo spettatore con simbolismi ed allusioni spesso enigmatiche, un tipo di costruzione filmica che poi sarà ripresa anche dal David Lynch. Ecco cosa disse l'autore a tal proposito: "Ognuno è libero di speculare a suo gusto sul significato filosofico del film, io ho tentato di rappresentare un'esperienza visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio". Altra pietra miliare della storia del cinema.





5 - Full Metal Jacket, USA/Regno Unito, 1987.
A trenta anni esatti da "orizzonti di gloria" Kubrick torna a girare un film di guerra, e denuncia in maniera spietata la stupidità del militarismo (vedi prima parte) e l'assurdita della guerra (seconda parte), in questo caso è il Vietnam. Sconvolgente e crudo, diventato immediatamente un cult movie. Diverse le scene che hanno lasciato allo spettatore la sensazione come di un forte pugno nello stomaco, ricordo solo quella del bagno di "Palla di lardo" e lo stanamento del cecchino Viet-kong. Assolutamente indimenticabile la prova del vero ex marine Ermey nella parte del sergente istruttore.





6 - Shining (The Shining), USA, 1980.
Deluso dall'insuccesso commerciale del precedente "Barry Lyndon", Kubrick decide di ammaliare gli spettatori con un thriller/horror. Questa incursione nel cinema di genere non risulterà affatto pero come un'opera minore! Il cineasta traspone (liberamente) in immagini l'omonimo romanzo di Stephen King, ricavandone una delle pellicole più claustrofobicamente paurose di sempre. Assolutamente spettacolare la performance di Jack Nicholson ed impressionanti le scenografie dell'hotel dove è ambientata la storia. Nessuno ha mai saputo descrive la follia che si annida nella mente come Kubrick in questo film.





7 - Barry Lyndon, Regno Unito/USA, 1975.
 Il più clamoroso insuccesso di botteghino di Kubrick è oggi giustamente considerato un capolavoro della settima arte. L'ambiguità e la freddezza del protagonista, comunque in linea con l'epoca, il Settecento, in cui è ambientato il film, non riescono a catturare e coinvolgere lo spettatore. Detto questo è uno dei più bei film mai realizzati a livello figurativo, i campi lunghi sembrano dei quadri d'epoca e la loro perfezione lascia sbigottiti. Gli interni girati con luce naturale sono a dir poco straordinari. Con la consueta meticolosità gli ambienti ed i costumi sono ricostruiti alla perfezione, rendendo questa pellicola un gioiello che anche se un po' freddo, risplende magnificamente nel firmamento della storia del cinema.



8 - Lolita, USA, 1962.
Il film è tratto dall'omonimo scandaloso romanzo di Vladimir Nabokov, autore anche della sceneggiatura. Kubrick affronta con sana ironia e un pizzico di cattiveria un dramma che tratta un tema molto forte specie per l'epoca, come la pedofilia, aiutato dalla poliedrica interpretazione di un emergente Peter Sellers. Come sempre superba fotografia, ed ottimo cast. Per capirne la grandezza basta paragonarlo allo scipito più recente remake.



9 - Rapina a mano armata (The Killing), USA, 1956.
A partire dal romanzo omonimo di Daniel White, sceneggiato da Kubrick stesso, un noir con una struttura ad incastro complessa ed avvincente. Film che ha un grande ritmo narrativo ed avvince dal primo all'ultimo secondo. E' una pellicola che ha ispirato film oggi considerati di culto come "Le iene", "Pulp Fiction" ma anche i più recenti "Ocean's Eleven" e "Slevin". Straordinaria la fotografia in bianco e nero e bello il finale.







10 - Il bacio dell'assassino (Killer's Kiss), USA, 1955.
Secondo film di Kubrick, dopo l'esperimento fallimentare di "Paura e desiderio", girato con solo 40.000 $ prestatigli dallo zio farmacista, una pellicola in cui il cineasta newyorchese è praticamente factotum, cura soggetto, sceneggiatura, fotografia, montaggio, produzione e regia. E' un'opera importante in quanto fu il film che mise in luce il talento visionario di Kubrick. Un buon noir con alcune sequenze come quella qui a fianco dei manichini davvero ben riuscite.

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