martedì 2 luglio 2013

Attaccati alla bottiglia

La lista di oggi vuole premiare i film che hanno raccontato al meglio le storie legate all'alcool ed in modo particolare al suo abuso.


1 - Giorni perduti (The Lost Weekend), USA, 1945, di Billy Wilder.
Pluripremiato dramma (5 Oscar vinti) sulla discesa negli inferi dell'alcolismo di uno scrittore deluso. Il realismo delle sequenze e la spaventosità delle scene oniriche colpirono il pubblico dell'epoca. Ray Milland non sarà mai più così bravo. Capolavoro.









2 - Il grande Lebowski (The Big Lebowski), USA/UK, 1998, di Joel e Ethan Coen.
Nonostante non sia un film molto vecchio è già da tempo diventato un vero cult movie. Il Drugo si sa, va avanti a Maria e grosse quantità di White Russian, ed anche se non è propriamente un film sull'alcolismo, "Il grande Lebowski" ne inquadra perfettamente gli effetti e le derive che ne conseguono.






 
3 - I giorni del vino e delle rose (Days of Wine and Roses), USA, 1962, di Blake Edwards.
Jack Lemmon e Lee Remick sono protagonisti di un dramma dell'alcolismo in cui il marito forte bevitore trascina la moglie nel tunnel della bottiglia. Cercheranno di uscirne attraverso gli alcolisti anonimi. Primo dei nove film che Lemmon ha girato con Blake Edwars. Premio Oscar per la canzone omonima firmata dal grande Henry Mancini.









4 - Flight, USA, 2012, di Robert Zemeckis.
Insolita incursione di Zemeckis fuori dal suo consueto cinema fantastico, qui Denzel Washington è un capitano eroe suo malgrado di un atterraggio di emergenza. La solita bottiglia si cela dietro gli avvenimenti. L'ottimo protagonista si è guadagnato la nomination all'Oscar per queso ruolo.







5 - Via da Las Vegas (Leaving Las Vegas), USA, 1995, di Mike Figgis.
Elizabeth Shue e Nicolas Cage in una love story superalcolica ambientata nella capitale del gioco d'azzardo. Tratto dall'omonimo romanzo di Jim O'Brien, morto suicida prima della realizzazione del film, è senza dubbio uno dei più riusciti drammi sull'alcolismo mai realizzati. Cage vinse l'Oscar per il ruolo di Ben Sanderson.









6 - Arturo (Arthur), USA, 1980, di Steve Gordon.
Dudley Moore gigioneggia da par suo nei panni del milionario ubriacone Arthur Bach, che si innamora della squattrinata cameriera Linda Morolla interpretata da Liza Minnelli. Bella colonna sonora e divertimento assicurato per questa simpatica commedia. Con un pessimo seguito datato 1988: Arturo 2 On The Rocks.










7 - Mosche da bar (Trees Lounge); USA, 1996, di Steve Buscemi.
Buscemi esordisce dietro la macchina da prese con un film indipendente da lui scritto ed anche interpretato. L'attole italo americano veste i panni di Tommy Basilio assiduo frequentatore del bar del titolo originale, alcolizzato che ha perso lavoro e ragazza ed attorno al quale ruota una fauna di personaggi più o meno strampalati. Realistico, asciutto, minimalista, un piccolo ma ottimo film.







8 - 28 giorni (28 Days), USA, 2000, di Betty Thomas.
Dopo aver rovinato il matrimonio della sorella Lily culminato con un brutto incidente stradale, la reporter Gwen Cummings viene condannata a passare i 28 giorni del titolo in un centro per disintossicarsi. Insolita prova drammatica per la regina della commedia adrenalinica Sandra Bullock.







9 - Shakespeare a colazione (Withnail and I), Regno Unito, 1987, di Bruce Robinson.

Nella Londra del 1969 due giovani attori condividono abitazione, amicizia e vizi legati ad alcool e droga. Pellicola d'esordio semi-autobiografica decisamente ben diretta, tipica del cinema indipendente britannico.








10 - Babbo bastardo (Bad Santa), USA/Germania, 2003, di Terry Zwigoff.
Sgradevole e cattiva, la commedia del sempre originale Terry Zwigoff gira attorno ad una coppia di rapinatori natalizi, di cui uno Willie, interpretato dal bravo Billy Bob Thornton, ha il problema dell'alcolismo.








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